Allarme vaccini: calano le coperture, tornano morbillo, meningite e febbre gialla

Ginevra – Mentre il mondo si interroga sulle nuove frontiere della sanità globale, un pericolo ben noto sta riaffiorando con forza: la recrudescenza delle malattie prevenibili. Il calo delle vaccinazioni a livello planetario, alimentato da disinformazione, crisi finanziarie e instabilità geopolitica, sta spalancando la porta al ritorno di virus che si pensavano sotto controllo, come il morbillo, la meningite e la febbre gialla.A lanciare l’allarme sono l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’Unicef e Gavi, l’Alleanza globale per i vaccini. In occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato che «i vaccini hanno salvato oltre 150 milioni di vite negli ultimi cinquant’anni», ma che «i tagli agli aiuti e la frammentazione dei sistemi sanitari stanno compromettendo duramente questi risultati».

Morbillo: il ritorno di un nemico noto

Il morbillo è diventato il simbolo di questo pericoloso regresso. Dopo anni di progressi, il 2023 ha visto un’impennata di casi, con oltre 10 milioni di infezioni stimate e una diffusione in almeno 138 Paesi. Sessantuno di questi hanno registrato focolai di particolare gravità, il numero più elevato dal 2019. Secondo le agenzie internazionali, la tendenza è proseguita anche nei primi mesi del 2025. Non a caso, persino Robert F. Kennedy Jr., noto esponente del movimento no vax, ha ammesso pubblicamente la necessità di riconsiderare le proprie posizioni dopo l’ondata di casi registrata in Texas.

Africa sotto pressione: meningite e febbre gialla in crescita

La situazione è particolarmente critica nel continente africano, dove l’aumento dei casi di meningite e febbre gialla ha messo in ginocchio i sistemi sanitari di numerosi Paesi già provati da conflitti, migrazioni e carenze croniche di risorse. A peggiorare il quadro, l’interruzione dei servizi di immunizzazione di base in circa 50 Stati, molti dei quali già vulnerabili a livello strutturale.

Catherine Russell, direttrice dell’Unicef, ha parlato di una “crisi globale dei finanziamenti” che minaccia oltre 15 milioni di bambini che, in assenza di vaccini, rischiano la vita o gravi complicazioni.Un trend preoccupante: bambini senza vaccino

Dal 2019, il numero di bambini che non ricevono le vaccinazioni di routine è aumentato costantemente, passando da 12,9 milioni nel periodo pre-pandemico a 14,5 milioni nel 2023. Le cause sono molteplici: oltre alla disinformazione, pesano le difficoltà economiche dei singoli Stati, le emergenze umanitarie e i ritardi accumulati durante la pandemia da Covid-19, che ha lasciato un’eredità pesante in termini di arretrati sanitari.

Verso la conferenza dei donatori

Per invertire questa tendenza e rilanciare una campagna globale di immunizzazione, Gavi ha lanciato un appello ai donatori internazionali, chiedendo almeno 9 miliardi di dollari. L’obiettivo, ambizioso ma urgente, è quello di proteggere 500 milioni di bambini e salvare almeno 8 milioni di vite nel quinquennio 2026–2030.

Di fronte a questo scenario, l’imperativo è chiaro: riprendere in mano la salute pubblica globale partendo dai vaccini, strumento fondamentale non solo per prevenire malattie, ma per garantire equità, sviluppo e stabilità alle generazioni future.

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