Dedicato all’amicizia

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Facile parlare d’amore. Più difficile parlare dell’amicizia. L’amicizia è un sentimento che manca all’amore. Quanti trattati, quante elegie…fiumi d’inchiostro per tessere le lodi all’amicizia che sfugge ai tanti tentativi di definirla e di porvi dei limiti che in realtà non ha. Alla scomparsa di un vero amico la prima cosa che preme ricordare è proprio l’amicizia che ci legava. Essa non tradisce mai neppure quando il tempo infierisce e la incalza. Resiste all’avanzare della vecchiaia, al decadimento fisico e alla imminenza della morte. È esente dai tentennamenti e dalle meschinità e non teme l’emarginazione dalla vita. È un giudice severo: condanna l’amicizia utilitaria mentre esalta quella sincera che non è solo dell’amico disposto ad ascoltare le confidenze più intime, è quella fondata sui valori della collaborazione e non sul miope egoismo. Davanti ad un amico posso pensare a voce alta. Quando si giunge ad amare l’altro come te stesso, a volte più di sé stesso si realizza la pienezza dell’amicizia che supera l’amore degli amanti. L’amicizia richiede una franchezza che deve spingersi fino al rimprovero quando è necessario, soprattutto quando si vede l’amico imboccare una cattiva strada. L’amico sincero non è l’adulatore che vive alle spalle di chi lo ascolta, è colui che vede i tuoi errori e ti avverte. Gli atti disinteressati non sono forse le stelle della terra? Nella vera amicizia diceva Michel de Montaigne le anime si mescolano, si intrecciano, si confondono l’una con l’altra in un legame così stretto da annullare e far dimenticare la connessione che le ha unite. Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico sento che potrei solo rispondere: “perché era lui, perché ero io”. Il caro amico lascia in noi un vuoto d’amore.