Le ‘Due Sessioni’ cinesi e la diplomazia globale

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La visione di Wang Yi vista dall’Europa

Il 7 marzo 2025, il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha tenuto una conferenza stampa di grande rilevanza durante la terza sessione della 14ª Assemblea Nazionale del Popolo, rispondendo alle domande di giornalisti cinesi e internazionali sulle politiche estere della Cina e sulle relazioni internazionali. Questo evento annuale offre un’importante panoramica sulle priorità diplomatiche di Pechino, compresa la sua posizione sulla governance globale, la cooperazione economica e le alleanze strategiche.

Per i politici, le imprese e gli analisti europei, le dichiarazioni di Wang Yi forniscono indicazioni cruciali sull’approccio cinese alle principali sfide internazionali e sull’evoluzione delle relazioni tra Cina e Unione Europea (UE), nonché con i singoli paesi europei. Questo articolo esamina i punti chiave della conferenza stampa da una prospettiva europea, analizzandone le implicazioni per gli interessi geopolitici, le relazioni commerciali e le preoccupazioni in materia di sicurezza.

Relazioni Cina-UE: un nuovo capitolo tra tensioni commerciali

Uno degli argomenti più attesi del discorso di Wang Yi riguardava il rapporto tra Cina ed Europa. Il 2024 segna il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e UE, un traguardo che offre l’opportunità di riflettere e ridefinire questa partnership. Nel corso dei decenni, Cina e UE hanno costruito un rapporto complesso, caratterizzato da una profonda interdipendenza economica ma anche da divergenze politiche e strategiche sempre più evidenti.

Wang Yi ha ribadito l’importanza della cooperazione sino-europea, sottolineando che l’esperienza più preziosa degli ultimi 50 anni è stata la “reciproca fiducia” e che il fondamento di questa relazione rimane la “cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa”. Ha evidenziato la crescita straordinaria degli scambi commerciali tra le due parti, passati da 24 miliardi di dollari nei primi anni a oltre 780 miliardi di dollari oggi. L’espansione della rete ferroviaria di trasporto merci tra Cina ed Europa è stata presentata come un simbolo di maggiore connettività.

Tuttavia, dietro questi numeri positivi si nascondono tensioni crescenti. L’UE ha espresso preoccupazione per le politiche industriali della Cina, i sussidi alle auto elettriche e il dominio di Pechino in settori chiave come l’energia solare e le telecomunicazioni. In risposta, Wang Yi ha invitato al dialogo, affermando che “entrambe le parti hanno la saggezza e la capacità di risolvere le loro divergenze attraverso il confronto costruttivo”.

Da una prospettiva europea, mentre la Cina rimane un partner economico fondamentale, è necessario garantire maggiore protezione contro pratiche commerciali sleali. Le recenti indagini dell’UE sulle esportazioni di veicoli elettrici cinesi e sui sussidi statali dimostrano la determinazione del blocco a mantenere condizioni di concorrenza eque. Tuttavia, le aziende europee continuano a vedere il mercato cinese come un’opportunità irrinunciabile, soprattutto nei settori tecnologici, finanziari e farmaceutici.

La domanda chiave per l’Europa è: può l’UE trovare un equilibrio tra la protezione delle proprie industrie e il mantenimento di un impegno costruttivo con la Cina? I prossimi passi nei negoziati commerciali saranno cruciali per definire il futuro di questa relazione.

L’agenda della Cina per la governance globale e i dilemmi strategici dell’Europa

Wang Yi ha posto grande enfasi sul ruolo della Cina nella governance globale, in particolare attraverso istituzioni multilaterali come le Nazioni Unite (ONU), l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e i BRICS. Ha sottolineato che la Cina rimane impegnata nel “vero multilateralismo” e si oppone alla “politica egemonica” che cerca di dettare l’ordine globale.

Per l’Europa, ciò rappresenta sia un’opportunità che una sfida. Da un lato, l’UE condivide il sostegno della Cina per le istituzioni multilaterali e la necessità di cooperazione globale su questioni come il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. Wang Yi ha ribadito il sostegno della Cina alle iniziative guidate dall’ONU e ai quadri giuridici internazionali, un’impostazione che risuona con i valori europei.

Dall’altro lato, la visione cinese del multilateralismo differisce da quella europea. Mentre l’UE cerca di rafforzare le istituzioni esistenti, la Cina sta promuovendo quadri alternativi come la Belt and Road Initiative (BRI) e i BRICS, che alcuni analisti europei vedono come un tentativo di ridurre l’influenza occidentale.

Un’altra grande preoccupazione per l’Europa è la posizione della Cina sulle questioni di sicurezza internazionale. Sebbene Wang Yi abbia condannato la “politica di potenza” e sottolineato l’impegno della Cina per la stabilità globale, i politici europei rimangono cauti nei confronti delle ambizioni geopolitiche di Pechino, in particolare per quanto riguarda la sua vicinanza alla Russia.

Relazioni Cina-Russia: preoccupazioni europee su un’alleanza strategica

Wang Yi è stato interrogato sulle relazioni tra Cina e Russia, un tema di grande interesse per i politici europei dato il conflitto in Ucraina. La sua risposta è stata chiara: Cina e Russia condividono un partenariato “maturo, stabile e resiliente” che non sarà influenzato da pressioni esterne.

Da una prospettiva europea, questa riaffermazione dei legami sino-russi è fonte di preoccupazione. Sebbene la Cina abbia mantenuto una posizione ufficialmente neutrale sulla guerra in Ucraina, promuovendo soluzioni diplomatiche e proponendo iniziative di pace, ha anche approfondito la cooperazione economica e strategica con Mosca.

L’UE ha finora cercato di mantenere un equilibrio nel rispondere a questa situazione, mantenendo il dialogo con Pechino ma aumentando il controllo sulle aziende cinesi che potrebbero sostenere l’economia russa. Tuttavia, con il protrarsi del conflitto, la pressione sui governi europei per adottare una posizione più dura nei confronti della Cina potrebbe intensificarsi.