Reminiscenze di una giovinezza che fu

di


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“La mia Banda Musicale”

La banda nata per il popolo, voce poderosa che s’impone e s’innalza, incontenibile per forza di penetrazione e di comprensione, ha bisogno di un campo vasto e sconfinato, senza costrizioni e senza restrizioni, per dire a tutti la parola che educa, nobilita e ingentilisce

A. VESSELLA

“Ginuzzu, vai a dormire, domani è la festa dell’otto settembre, arriva la Banda”.

È con quelle belle e armoniose parole pronunciate da mia Madre il 7 settembre di un giorno degli anni sessanta del secolo scorso, iniziò l’amore morboso per la Banda Musicale. Un amore infinito, un amore che porterò dentro di me fino all’ultimo giorno.

Mai e poi mai avrei pensato che qualcuno mi avrebbe, con piacevole insistenza, invitato a scrivere qualcosa per un settimanale d’informazione online ad interesse nazionale.

Si, voglio scrivere e dare voce alla Banda Musicale che, ahimè, con l’avvento delle nuove tecnologie, rischia di essere relegata, dopo migliaia di anni a servizio dell’uomo e della donna, ai margini della nuova società.

Si la Banda Musicale, per migliaia di anni, in diverse sfaccettature, è stata la formazione musicale che ha sempre accompagnato la società del periodo, presidiando le varie attività istituzionali e non.

Ho citato l’introduzione al libro “La Banda – dalle origini ai nostri giorni” di Alessandro Vessella uno dei più grandi direttori di Banda che l’Italia abbia mai conosciuto.

Dall’uso costante negli eserciti di tutto il Mondo a partire dagli antichi Egizi, Greci, Romani ad oggi. In Italia ogni forza armata o altra formazione paramilitare ha la sua, ed ognuna di essa è orgogliosa della propria Banda Musicale.

Oggi la Banda Musicale, dopo essere stata una fucina di scuola musicale su tutto il territorio nazionale, isole comprese, rischia la sua estinzione. Come accennavo, in suo sfavore giorno dopo giorno giocano un ruolo determinante le nuove tecnologie, nuove tecnologie che di certo non possono sostituirsi fisicamente e intellettualmente all’uomo e alla donna. Di certo le nuove tecnologie possono creare, tramite i più svariati sintetizzatori musicali, voci e timbri che si accostano agli strumenti a fiato o alle percussioni, ma non possono mai creare quel rapporto tra l’esecutore, il Solista, e il pubblico.

Ho pensato di avviare una serie di articoli online per raccontare, periodicamente, “la mia Banda Musicale”, sperando che riesca a suscitare interesse verso tutti coloro che amano la buona musica, ma che soprattutto verso coloro che possono far sì che questa formazione musicale, indispensabile per il ruolo sociale che ha nelle nostre Comunità, non vada a scomparire.