Dopo ben sedici anni di chiusura, l’Istituto Penale per i Minorenni “San Francesco d’Assisi” di L’Aquila ha riaperto le sue porte con l’obiettivo di diventare un presidio di giustizia minorile rinnovato, che coniuga sicurezza, formazione e reinserimento sociale.
La struttura — interamente ristrutturata e adeguata agli standard più elevati — sarà in grado di ospitare fino a 28 giovani detenuti, provenienti inizialmente dalle autorità giudiziarie minorili della regione e da altre sedi come Roma e Nisida.
La riapertura è il frutto di un lavoro condiviso tra istituzioni nazionali e territoriali. In particolare:
Antonio Sangermano, capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia, ha guidato il coordinamento centrale della ristrutturazione.
Antonio Pappalardo, direttore del Centro Giustizia Minorile di Roma, ha fornito supporto tecnico e gestionale al progetto.
Vittorio Rapisarda Federico, provveditore del Provveditorato alle Opere Pubbliche dell’Aquila, si è occupato della parte edilizia e infrastrutturale.
Maria Taraschi è stata nominata direttrice dell’Istituto e coordinerà le attività educative e trattamentali.
Iole Mattei è la commissaria della Polizia Penitenziaria assegnata al comando dell’Istituto.
Alla cerimonia di intitolazione, tenutasi il 6 ottobre 2025, erano presenti tra gli altri il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari e il poeta e presidente del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco, Davide Rondoni.
L’intitolazione dell’Istituto a San Francesco d’Assisi non è solo un atto formale, ma un simbolo dei valori che si intendono promuovere: accoglienza, cambiamento, riscatto. Come ha sottolineato Andrea Ostellari, «i giovani vanno accompagnati con l’esempio».
La struttura fisica e lo schema operativo sono pensati non solo per la custodia ma anche per la formazione, la didattica, la sportività e il reinserimento sociale. Fin dai primi giorni sono ripartite le attività scolastiche e professionali.
Nonostante l’entusiasmo per la riapertura, permangono alcune questioni aperte:
Il personale educativo, amministrativo e di polizia penitenziaria dovrà essere adeguatamente formato e stabilizzato per garantire continuità.
La struttura, seppur rinnovata, dovrà mantenere elevati standard di sicurezza e trattamento, affinché l’Istituto non resti solo un “contenitore” ma diventi un luogo di vera rinascita.
Il legame con il territorio acquista importanza: adottare un approccio che tenga insieme famiglia, comunità, istruzione e percorso penitenziario sarà cruciale per evitare recidive e promuovere un reinserimento efficace.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha sottolineato come la riapertura rappresenti «una risposta al sovraffollamento e al disagio giovanile».
L’Istituto Penale per i Minorenni “San Francesco d’Assisi” di L’Aquila riparte — con una nuova veste, nuove speranze e nuove responsabilità. Non è solo la riapertura di un edificio: è un segnale concreto per il mondo della giustizia minorile, per i ragazzi coinvolti, per le famiglie e per l’intera comunità. Se il percorso sarà accompagnato con serietà, professionalità e umanità, l’Istituto potrà diventare un modello e non solo un presidio.
Riapre dopo 16 anni l’Istituto Penale Minorile “San Francesco d’Assisi” a L’Aquila: nuovo inizio per i giovani

