Milano, 28 lug. – “La situazione attuale del gruppo
Terre d’Oltrepò è tale che, a mio giudizio, solo un rapido
commissariamento, affidato a una personalità esterna al
territorio, potrà consentire ai soci produttori di mettere in
sicurezza l’ormai prossima vendemmia. Mi auguro che il governo
agisca presto in questa direzione”. Lo afferma il vicepresidente
leghista del Senato, Gian Marco Centinaio.
Terre d’Oltrepò, la maggiore Cantina sociale dell’Oltrepò Pavese
(Pavia), affronta da tempo una crisi profonda e gravi tensioni
interni, acuite dalla vendemmia 2024 il cui calo produttivo è
stato stimato intorno al 60%. Dopo che l’8 luglio scorso il Cda
ha rassegnato le dimissioni, l’assemblea che si è svolta tre
giorni più tardi ha eletto il nuovo Consiglio nominato in quota
Confcooperative, Regione Lombardia, Cia e Coldiretti, che ha
portato alla presidenza Mattia Affini e Filippo Nevelli.
Tuttavia, la ratifica delle nomine è stata sospesa per
approfondimenti sulla situazione finanziaria della cooperativa e
la Regione, su richiesta del presidente del collegio sindacale,
ha rinviato il Cda previsto per il 15 luglio, convocandolo per
l’8 e 9 agosto.
“È il momento che tutti prendano atto della condizione di crisi
in corso, senza ricercare sotterfugi o soluzioni alternative di
scarsa efficacia. Salviamo il salvabile per questa stagione, poi
arriverà il momento di valutare con attenzione e senza alibi
errori e responsabilità del gruppo dirigente, ciascuno per quanto
di propria competenza” ha proseguito Centinaio, spiegando che “le
Istituzioni potranno accompagnare questo percorso di risanamento,
ma sempre nel rispetto dell’autonomia che è propria di una
società a capitale privato. Criticare ora chi rappresenta lo
Stato per questa situazione – ha concluso – è inopportuno e
ingiustificato e non aiuterà certo a superare le difficoltà”.

