Vitalizi, torna l’assegno per De Lorenzo. Il M5S in imbarazzo, Conte bacchetta i suoi

Roma, 25 aprile 2025 –

Il ritorno del vitalizio per Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanità coinvolto negli scandali di Tangentopoli, riaccende le polemiche dentro e fuori il Parlamento. La decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera di ripristinare l’assegno mensile – in virtù di una delibera del 2015 che consente il beneficio ai parlamentari riabilitati dalla giustizia – ha generato tensioni soprattutto all’interno del Movimento 5 Stelle.

Nonostante il voto favorevole sia arrivato da tutte le forze politiche, inclusi i rappresentanti del M5S, il leader Giuseppe Conte ha espresso disappunto per l’accaduto, definendolo un errore politico che rischia di incrinare la coerenza delle battaglie storiche del Movimento contro i privilegi della casta.

I pentastellati, messi alle strette, hanno diffuso una nota ufficiale in cui ammettono le responsabilità: “Il ripristino del vitalizio a De Lorenzo è la conseguenza diretta della sua riabilitazione giudiziaria. Tuttavia, riconosciamo che politicamente si tratta di un passo falso. Ci impegniamo a proporre modifiche normative che impediscano in futuro il ripristino di tali benefici a chi è stato condannato, anche se riabilitato”.Conte, visibilmente irritato, ha invitato i suoi a vigilare con maggiore attenzione: “Quando si parla di privilegi e vitalizi bisogna essere pronti, attenti e informati. Non si possono affrontare certe decisioni con leggerezza o superficialità”.

La vicenda ha riaperto il dibattito sull’efficacia della riforma dei vitalizi e sulla tenuta delle promesse politiche fatte negli anni per ridurre sprechi e disuguaglianze nei trattamenti riservati alla classe politica. Dal 2015 ad oggi, sono stati già nove i casi di ex parlamentari che hanno riottenuto il vitalizio grazie alla stessa delibera.

La partita è tutt’altro che chiusa: nel Movimento si parla già di una nuova proposta legislativa per chiudere definitivamente questa finestra normativa, mentre l’opinione pubblica osserva con crescente attenzione e indignazione.

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