PREGIUDIZI NEGATIVI

di


Siamo nel terzo millennio, in una cosiddetta società industrializzata, nella quale prevaricazioni, ingiustizie e soprusi non hanno ragione di esistere, eppure la fanno da padrone, accompagnati e sorretti dal pregiudizio.
E, quest’ultimo, fa sì che si assumano atteggiamenti ingiusti, privi di logica, basati su convinzioni personali, senza un’adeguata conoscenza dei fatti, delle cose o delle persone. Dunque, quello che ne scaturisce, è una valutazione errata.
Pareri negativi che ledono e, la persona che nutre pregiudizi, neanche di fronte ai fatti fa un passo indietro, non cambia idea.
La domanda sorge spontanea: si possono abbattere i pregiudizi? Si, possono essere abbattuti e la via è una sola: la conoscenza che può avvenire attraverso la scuola ma anche attraverso la consapevolezza di sé.
Il pregiudizio (dal latino preaiudicium, sentenza anticipata), si avvale di tre componenti:
Componente cognitiva (stereotipo)
Componente affettiva
Componente comportamentale

Nella società odierna, fanno spicco il razzismo e la xenofobia, ingiustificate forme d’odio.
Possiamo affermare che il pregiudizio è una forma di risposta (nel bene e nel male) verso categorie di persone e, tutto questo, può sfociare in discriminazioni come il divario retributivo di genere, ossia la discriminazione verso le donne che, a parità lavorative e capacità intellettive con gli uomini, percepiscono uno stipendio di gran lunga inferiore.
L’oggetto del pregiudizio viene danneggiato da un punto di vista morale; si abbassa l’autostima e possono insorgere disturbi mentali.
Il pregiudizio è una scorciatoia mentale; chi appartiene a una determinata categoria, viene catalogato con caratteristiche che appartengono a quella categoria: un nomade, per l’opinione pubblica, è sporco e ladro, anche quando è ben inserito nella società, con titolo di studio, igiene e lavoro.
Un profugo diventa un ladro del lavoro altrui o un violentatore e spacciatore.
Così facendo, si pensa male degli altri, senza una valida ragione.
(O, al contrario, si danno ad altri meriti che non posseggono).
In Italia, secondo l’Istat, è emersa la “paura del diverso”: colore della pelle, handicap e difetti fisici.
Rattrista una siffatta società che vanta modernità e progresso.
Sono gli sciocchi che, per ragionare, usano i pregiudizi, figli dell’ignoranza e nipoti della stupidità.
Predatori di anime
Era solo un negro
Poi era un selvaggio pellerossa
Poi uno sporco ebreo
Poi una lurida lesbica, un lurido gay
Poi un ripugnante zingaro
Poi un inutile invalido…
Per le menti sconvolte dall’odio.
Aguzzini dai lunghi artigli,
con fruste che strappano la pelle.
Predatori di anime,
usciti da fetida caverna,
macchiati dal sangue innocente.