“C’era grande aspettativa sulle misure della Commissione europea per ridurre il costo dell’energia e favorire la decarbonizzazione dell’industria, ma la montagna ha partorito il topolino. Ancora una volta a farla da padrone è ciò che manca, piuttosto quello che è presente. Manca innanzitutto il disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas, manca l’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili e sono quasi del tutto assenti i finanziamenti per sostenere gli investimenti nella transizione energetica, perché i 100 miliardi annunciati sono solo una partita di giro e provengono dai proventi già esistenti dell’ETS. La Commissione conferma che in Europa paghiamo un costo dell’energia cinque volte superiore rispetto agli Stati Uniti ma poi si ferma lì, non avanza nessun serio piano industriale per salvare il nostro settore produttivo e affrancarci dalle dipendenze geopolitiche, anzi la proposta di acquisti collettivi di GNL va in tutt’altra direzione. Poi siamo davanti alle assurdità: nella strategia che ha come obiettivo quello di garantire energia a un costo accessibile sono inserite norme per semplificare le autorizzazioni per i piccoli reattori nucleari quando tutti sanno che questa fonte di energia è tutto fuorché conveniente. Infine, il bicchiere mezzo pieno è la raccomandazione agli Stati Membri di abbassare tasse e oneri nelle bollette o le linee guida sulla remunerazione del consumo flessibile di elettricità, ma si tratta di testi non vincolanti e il governo Meloni potrà continuare a ignorarli continuando a tartassare cittadini e imprese con bollette insostenibili. Al Parlamento europeo lavoreremo per rendere più ambiziosi questi provvedimenti perché sull’energia è in gioco un pezzo del nostro futuro economico e climatico”, così in una nota Dario Tamburrano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

ENERGIA, TAMBURRANO (M5S): DA UE MISURE INSUFFICIENTI, MONTAGNA HA PARTORITO TOPOLINO
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