Giustizia e cultura per fermare la violenza di genere

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Intervista alla Senatrice Susanna Donatella Campione

Senatrice di Fratelli d’Italia, avvocata e giornalista, Susanna Donatella Campione è membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e della Commissione Giustizia del Senato. Da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne, ha promosso iniziative legislative per contrastare la violenza di genere, anche in ambito internazionale.

Senatrice Campione, il femminicidio della giovane Martina Carbonaro ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Come possiamo prevenire tragedie simili?

Credo che sia necessaria la diffusione della cultura del rispetto che deve tornare a permeare la società, dalla famiglia alla scuola ai mezzi di comunicazione. Occorre anche rafforzare l’osservanza delle regole, chi non ha mai ricevuto un “no” non tollera il diniego.

Lei ha presentato un disegno di legge per introdurre il reato di stupro come crimine di guerra. Qual è l’importanza di questa iniziativa?

Ho proposto un disegno di legge che tende a introdurre nel nostro ordinamento il reato di violenza contro le donne come arma di guerra. Si tratta di un reato universale. Purtroppo nei recenti conflitti l’uso della violenza contro le donne, che è sempre esistita, ha assunto i connotati di una vera e propria arma.

In qualità di membro della Commissione sul femminicidio, quali sono le priorità legislative per contrastare la violenza di genere?

Stiamo introducendo il reato di femminicidio. Il disegno di legge è all’esame della commissione giustizia del Senato e prevede l’ergastolo per chi uccida una donna in quanto donna ovvero per motivi di odio, oltre a una serie di disposizioni tese a prevenire e sanzionare comportamenti violenti.

Qual è il messaggio che desidera lanciare alle giovani donne e alla società?

Il peggior nemico della violenza contro le donne e’ la rassegnazione. Reagire, denunciare sono passi fondamentali per uscire dalla spirale degli abusi.