di redazione – da un articolo di Carlo Giovanardi, Il Riformista, 16 ottobre 2025
Carlo Giovanardi, ex ministro e storico esponente del centrodestra, ha criticato duramente la Rai, accusandola di aver superato ogni limite di correttezza e imparzialità nel racconto del conflitto tra Israele e Hamas.
Nel suo intervento pubblicato su Il Riformista, Giovanardi ha ricordato un episodio personale legato ai tragici eventi delle Olimpiadi di Monaco del 1972, quando suo fratello gemello — allora atleta olimpico — immortalò in alcune fotografie il sequestro degli atleti israeliani da parte dei terroristi di Settembre Nero. Un ricordo, spiega, tornato alla mente in occasione della recente partita di calcio disputata a Udine tra Italia e Israele, tenutasi all’indomani della firma dello storico accordo di pace tra lo Stato ebraico e Hamas, dopo due anni di duri scontri.
Secondo Giovanardi, l’incontro sportivo avrebbe dovuto rappresentare un momento di distensione e simbolo di riconciliazione. Tuttavia, a suo dire, la Rai avrebbe “rovinato la festa” attraverso dichiarazioni inopportune del giornalista Alessandro Antinelli, che — come scrive l’ex ministro — avrebbe “riesumato la falsa affermazione di un Israele condannato per genocidio”, un messaggio che Giovanardi definisce “tipico della propaganda antisemita”.
L’ex ministro ha sottolineato che un evento sportivo non dovrebbe mai trasformarsi in un’occasione per offendere un popolo o un Paese ospite, chiedendo che i vertici Rai chiariscano l’accaduto. “Bisognerà che qualcuno in Rai risponda ai cittadini che pagano il canone per un servizio pubblico che dovrebbe garantire equilibrio e compostezza”, ha dichiarato.
Giovanardi ha poi lamentato una presunta disparità di trattamento tra i media pubblici e privati nella copertura del conflitto israelo-palestinese, osservando come la Rai — a differenza di molte emittenti private — abbia mostrato una limitata presenza di rappresentanti della Comunità ebraica italiana nei dibattiti televisivi.
L’ex ministro ha infine reso noto di aver più volte cercato di contattare il direttore del Tg1, Antonio Preziosi, per ottenere spiegazioni in merito, senza tuttavia ricevere risposta. “Attendo ancora un cortese chiarimento”, ha concluso.

