Ispirato all’articolo di Carlo Giovanardi pubblicato su “Il Riformista”, 30 ottobre 2025
A Roma, in Piazza Santi Apostoli, si tiene questa sera una manifestazione promossa dall’associazione Setteottobre di Stefano Parisi, a sostegno di Israele e del diritto del popolo ebraico a vivere in pace e sicurezza.
Tra gli interventi previsti figura quello di Carlo Giovanardi, autore su Il Riformista di un editoriale dal titolo emblematico: “Antiche menzogne e nuove diffamazioni minacciano Israele”.
Giovanardi richiama l’attenzione su un aspetto storico e culturale spesso dimenticato: le radici del Cristianesimo affondano nel popolo ebraico. Gesù, Maria, Giuseppe e gli Apostoli erano ebrei, e città come Nazareth, Betlemme e Gerusalemme furono parte della Giudea fino al 135 d.C., quando l’Impero Romano cambiò il nome del territorio in “Siria Palestina” per cancellarne il legame con Israele.
L’ex ministro sottolinea che oggi in Europa nessuno si sognerebbe di rimettere in discussione i confini stabiliti dopo la Seconda guerra mondiale. Allo stesso modo, non dovrebbe essere messo in dubbio il diritto all’esistenza dello Stato di Israele, nato nel 1948 con il voto delle Nazioni Unite e sopravvissuto a ripetute guerre di aggressione da parte dei Paesi confinanti.
Giovanardi evidenzia inoltre la contraddizione di chi parla di genocidio riferendosi al conflitto in corso: i dati demografici mostrano infatti che la popolazione di Gaza, passata da 40 mila persone nel 1968 a oltre due milioni oggi, smentisce in modo netto tale accusa.
Israele, afferma, rimane una democrazia pluralista, dove convivono ebrei (circa il 73%), arabi musulmani, cristiani e drusi, tutti con rappresentanza parlamentare eletta.
Al contrario, la Striscia di Gaza, governata da Hamas dal 2005, è teatro di repressione e terrore interno, con l’eliminazione fisica dei dissidenti e la negazione dei diritti civili. Hamas — sottolinea Giovanardi — non nasconde il suo obiettivo: cancellare Israele dalla carta geografica, come dimostrato dall’attacco del 7 ottobre.
La riflessione finale dell’autore invita a distinguere tra la legittima critica politica e la propaganda diffamatoria, che da secoli alimenta ostilità verso gli ebrei. Israele, conclude Giovanardi, continua a rappresentare una democrazia vitale in Medio Oriente, un baluardo di libertà e convivenza civile.

