“La vigliaccheria chiede: ‘È sicuro?’ L’opportunità chiede: ‘È popolare?’ Ma la coscienza chiede: ‘È giusto?’ E arriva un momento in cui dobbiamo prendere una posizione che non è né sicura, né popolare, ma che bisogna prendere perché è giusta.”
Martin Luther King jr
Esiste da sempre una figura sociale pressochè invisibile, spesso strumentalizzata più o meno a sua insaputa da altri. Sono gli ignavi puniti nell’antinferno Dantesco, sono accomodate/i nel ventre molle delle situazioni, il loro nome non evoca niente di significativo e la cui propensione a stare nell’ombra senza prendere mai posizione, crea frequenti danni irreparabili.
Sono i Carneadi. Si dividono in due macro categorie.
La specie di cui vorrei parlare non investe lavoratori silenti, senzatetto, minoranze o altre classi dimenticate e invisibili al mondo, ma piuttosto persone che lucidamente, calcolatamente, codardamente non si schierano mai. Non appartenendo né al Paradiso e né all’Inferno. Insomma quelli che nemmeno Lucifero vuole.
Stanno lontano dai riflettori della responsabilità, a mezza via fra i valori e i disvalori. Non ti odiano ma non ti amano. L’importante è salvaguardare la propria persona, la quale, non fa differenze fra tutto ciò o fra tutti coloro che gli o le gravitano attorno, purché non si turbi o comprometta la sua zona comfort di quiescente. Il surrogato umano perfetto di chi, soprattutto se al comando, necessita di pupi.
Questa nefasta neutralità, apparentemente prudente ma da non confondere con l’equilibrio, è spesso una formidabile complice di situazioni che non funzionano e continueranno a non funzionare alimentando status quo, prepotenze, arroganze e urla dei cattivi o delle cattive… giusto per inserirci un contemporaneo gender equality.
Il silenzio e la mancanza di volontà nel prendere posizioni o intervenire in difesa di valori oppure, ancor peggio, l’adagiarsi nell’accettare l’inaccettabile, gettano delle ombre sulla società la quale, per converso, evolve laddove qualcuno si alza e decide di affermare ; valori, idee, ingiustizie…contro sopruso, mancanza di rispetto e indifferenza…la vera nemica dei cambiamenti.
Qualche libro in più sui valori e sulla evoluzione della società umana e meno laureati da social network, potrebbe aprire prospettive capaci di far cambiare l’ottica d’impostazione di molti rapporti e del proprio ruolo familiare, sociale, professionale.
I Carneadi di cui parlo quì, sono evidentemente coloro i quali possono o potrebbero fare qualcosa in considerazione di quanto già detto. Ma decidono di non farlo per miopia, egocentrismo, apatia, indifferenza sociale, egoismo, codardìa ecc.
Inutile chiedere contributi, sacrifici e atti, sempre all’altra categoria di Carneadi, popolata da vittime della povertà, dell’educazione, delle opportunià, del non ascolto.
I Carneadi verso i quali è diretta questa brevissima riflessione sono quelle persone tinte né di bianco né di nero ma di varie tonalità di grigiore umano. Che avrebbero una voce ma scientemente non la usano per stare appunto, come detto, in un limbo nel quale pensano di salvare reputazione, posto caldo e considerazione.
Eppure, senza correre troppo lontano, la storia è piena di esempi in cui si è visto che il coraggio, anche nelle apparenti piccole cose, ha avuto un potere dirompente, trasformativo e salutare per molti.
La neutralità indifferente è spesso una forma tossica di chi non soffre le conseguenze delle decisioni o posizioni non prese; e tale gigantesca forma d’ignoranza ha un costo elevatissimo che, alla pari di un boomerang, prima o poi, colpisce tutti. Anche coloro che pensano di essersi salvati.
Le decisioni senza senno, accettate da qusto tipo di Carneadi, sono danni a effetto domino.
Purtroppo, mi rendo conto che per attuare tutto ciò ho trascurato di approfondire una conditio sine qua non : IL CORAGGIO.
La NON RISPOSTA, può diventare la peggiore delle risposte.