“Niente provoca più danno in uno stato del fatto che i furbi passino per intelligenti”
Francis Bacon
VALE PER LUI – VALE PER LEI
Canaglia, marpione, astuto, abile, imbroglione…il Furbo e i suoi sinonimi sono disseminati ovunque.
Occorre innanzitutto farne chiarezza sul termine e l’attribuzione di supposte qualità e sicuri difetti. Parliamo, per competenza, del nostro autoctono sottoprodotto nazionale.
L’Italiano medio e furbetto ha, da tempo immemore e ormai come anello di congiunzione del proprio DNA un particolare culto per la furbizia, unito a un’ammirazione inconsapevolmente autolesionista verso chi vive la vita secondo tali dettami, ritenendolo un vincente. Strano, farraginoso ideale, ricusato con trivialità e anatemi quando ne sei poi tu la vittima del tuo idolo.
“Ma io non sono così! , io sono una persona seria!“ Si vabbè…ci arriviamo…omettendo, per brevità a ‘sto giro, un’ulteriore necessario approfondimento sulla “consapevolezza di sé”, di chi spesso crede di essere quello-a che non è.
Nella famiglia, nella scuola e nel mondo del lavoro, per voler analizzare in modo macro i principali ambienti obbligatori, abbiamo tutti sperimentato statisticamente più furbi che valenti.
“Non c’è niente da fare! Bisognerebbe essere furbi! Gli ( o Le) va sempre bene tutto! Vedi? Non ci si guadagna mai a essere corretti…alla fin fine ci si rimette sempre…” e mille altri ripetitivi vituperi ai quali si è ormai anestetizzati.
L’influenza più pericolosamente scivolosa e insinuante di questo passaggio congetturato migliore “da onesto a furbo” per frustrazione, è il possibile fine più probabile nelle moralità deboli e un disastro per l’impatto sulla società.
Il culto secolare o meglio millenario della furbizia = atto d’ingegno, si è via via incancrenito nella società, facendolo sembrare un comportamento più intelligente e remunerativo di quel comportamento invece più sagace ed etico; vero insieme di facoltà mentali, saggezza, capacità risolutiva ecc., senza barare.
Quindi, il problema è proprio, a mio avviso, nella confusione o nell’inganno che la testa debole crea fra: la capacità intelligente di risolvere senza barare e con rettitudine VS la incapacità di risolvere senza truffare, ingannare, approfittare di situazioni e debolezze altrui.
L’esaltazione di questo feticcio preso a modello, è un virus che infetta la fiducia sociale in tutti i settori, fino alla giustizia sociale.
Molti non si rendono ancora conto di essere i moltiplicatori che avvallano un comportamento da intendersi sempre deleterio. Questi molti prendono a esempio un modus operandi che arriverà a colpire anche loro stessi, indirettamente, direttamente, prima o poi.
Un esempio? Chi evade e fa il furbo crea uno squilibrio sociale ed economico che graverà su di te perché, per recuperare il gap innescato dai furbi, aumenteranno costi e tasse ecc.
Ne consegue che dovrai compensare tu per coprire il buco fatto dal tuo idolo.
Moltiplica all’infinito questo, è osannerai di meno imprecando di più.
E se credi di cavartela, facendo tu il furbo o la furba…statisticamente hai la stessa possibilità di evitare il cancro come ce l’ha un fumatore.
La storia dice che i grandi furbi sono finiti diversamente da come pensavano. E anche la fine è un obiettivo della vita, solo che ci si pensa troppo tardi. Spesso. E spesso è già abbastanza per riflettere.
Per converso è tristissimo vedere come l’alto valore dell’onestà è diventato sinonimo di ingenuità e debolezza.
E’ necessario convincersi che il furbo è un’incapace che ha la forma più stupida d’intelligenza. Perchè il vero intelligente crea la soluzione, non aggira e non raggira.
Senza scomodare una delle più alte ed efficaci forme di valore umano, ovvero l’etica, basterebbe fare un due + due per intuire che, quasi matematicamente, conviene scegliere strade più nobili.
Se si gioca d’azzardo con la vita o peggio, si pensa di essere più furbi di LEI, non ci si può aspettare un risultato solido, e nemmeno la considerazione sociale e umana che conta davvero nella vita.
Provando a domandarsi perché la società cade a pezzi, è facile rispondersi che è per colpa dell’inganno. Da qualsiasi latitudine, angolazione, altezza o bassezza arrivi.
CONCLUSIONE
A mio modo di vedere, Il furbo è un archetipo che da primordiale eroe pronto ad aggirare ingiustizie, si è trasformato a causa della convalida generale di un modello errato, in un corruttore e profittatore delle debolezze; insinuatosi nel ventre molle dei sistemi e delle genti. Cibandosi soprattutto degli stessi e delle stesse che lo idolatrano.