Perché è Cruciale Definire una Governance per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale

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L’idea di questo articolo nasce dalla lettura di Intelligenza artificiale, un’opera di Stefano Quintarelli e altri esperti, che offre riflessioni illuminanti sul rapporto tra progresso tecnologico e principi etici. Come evidenziato nel libro, l’Intelligenza Artificiale (IA) è un potente strumento che può migliorare la vita umana, ma che richiede una chiara infrastruttura normativa per bilanciare benefici collettivi e diritti individuali

L’Equilibrio tra Collettivo e Individuale

Un esempio chiave affrontato nel libro riguarda la differenza culturale tra Oriente e Occidente nel considerare i compromessi etici. In alcune culture orientali, si accetta che il sacrificio di pochi a vantaggio di molti possa essere giustificato, mentre in Occidente la tutela dell’individuo è spesso prioritaria. Questo contrasto ci porta a riflettere su come regolare le decisioni prese da sistemi d IA, che operano inevitabilmente sulla base di trade-off. Un caso concreto può essere rappresentato dalle auto a guida autonoma. Si sa che, nonostante i progressi tecnologici, alcuni incidenti mortali saranno inevitabili. In questo contesto, come si decide quale sia il “livello accettabile” di rischio? Il testo ci invita a pensare all’amministratore delegato di una casa automobilistica, consapevole che la guida umana è responsabile di migliaia di morti ogni anno, ma che i suoi veicoli, pur riducendo i rischi complessivi, non saranno mai perfetti. Senza regole chiare, il rischio è che si sviluppi una sfiducia diffusa nei confronti della tecnologia

Ispirarsi al Modello Farmaceutico

Un altro esempio illuminante riguarda il parallelo con il settore farmaceutico. Quando un nuovo farmaco viene immesso sul mercato, esiste un processo rigoroso: test preclinici e clinici, autorizzazioni da parte di organismi di controllo, monitoraggio post-marketing e sistemi di ritiro immediato in caso di problemi. Questo sistema consente di minimizzare i rischi pur accettando che qualche effetto collaterale sarà inevitabile. Come sottolineano gli autori, una struttura simile potrebbe essere applicata all’IA: regole e organismi di vigilanza capaci di certificare che le aziende abbiano seguito i protocolli appropriati e dichiarato esplicitamente gli obiettivi di ottimizzazione. Ad esempio, se un sistema di IA diagnostico riduce i falsi negativi in medicina, salvando migliaia di vite, ma aumenta marginalmente i falsi positivi, come valutare il suo impatto? L’applicazione di criteri regolatori trasparenti permetterebbe di bilanciare i benefici collettivi e i danni potenziali rendendo più accettabili eventuali compromessi.

Evitare la Demonizzazione della Tecnologia

Un punto fondamentale sottolineato nel libro è che l’IA non dovrebbe essere considerata una “entità esoterica” con valenze morali intrinseche, ma uno strumento da valutare con serenità rispetto ai metodi tradizionali. Questo significa chiedersi, caso per caso, se un sistema di IA salva più vite, migliora l’ambiente, crea opportunità lavorative, oppure ci restituisce tempo libero. L’importante è che questi obiettivi siano raggiunti nel rispetto di valori fondamentali, come l’equità e la trasparenza

Verso una Governance Etica dell’IA

Una governance efficace per l’etica dell’IA dovrebbe quindi include

Iter Autorizzativi Rigorosi: Certificazioni che garantiscano il rispetto di standard etici tecnici.

Trasparenza degli Obiettivi: Le aziende devono dichiarare esplicitamente cosa sta ottimizzando l’IA (ad esempio, sicurezza, efficienza, o equità)

Monitoraggio Continuo: Come nei farmaci, le performance dell’IA devono essere monitorate per garantire che gli effetti benefici prevalgano su quelli negativi

Responsabilità Proporzionale: Il rischio individuale dovrebbe essere bilanciato con il beneficio collettivo, evitando responsabilità inibenti per le aziende che rispettano protocolli

L’IA rappresenta una delle innovazioni più promettenti del nostro tempo, ma il suo impatto dipenderà dalla nostra capacità di regolarne l’uso. Come suggerisce Intelligenza Artificiale, non possiamo permettere che la paura dell’ignoto o una regolamentazione insufficiente ci privino dei benefici che questa tecnologia può offrire. Allo stesso tempo, non dobbiamo sacrificare i diritti fondamentali in nome del progresso. La creazione di una governance etica solida è l’unico modo per garantire che l’IA serva davvero l’umanità