Tel Aviv, 11 ottobre 2025 – Una folla notevole ha preso parte ieri sera a una manifestazione nella Piazza degli Ostaggi, a Tel Aviv, con lo scopo di richiedere il rilascio dei prigionieri israeliani nelle mani di Hamas. In quell’occasione, il nome del presidente statunitense Donald Trump è stato accolto con applausi e approvazione, mentre la menzione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha suscitato fischi e contestazioni.
Secondo le autorità israeliane, la piazza è stata occupata da circa centomila persone, anche se gli organizzatori affermano che la partecipazione abbia superato le quattrocentomila unità.
Durante il comizio, l’inviato statunitense Steve Witkoff ha preso la parola e si è rivolto direttamente agli ostaggi rimasti: «State tornando a casa», ha affermato. Quando ha fatto cenno al nome di Netanyahu, la platea lo ha interrotto con fischi, spingendolo a dire: «Lasciatemi finire il mio pensiero».
Con Witkoff erano presenti anche Jared Kushner e Ivanka Trump, che si sono rivolti alla folla. Kushner ha detto che si sarebbe celebrato il lunedì successivo quando gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas sarebbero stati liberati — in quel momento si riteneva che ne restassero circa 48, ma che solo 20 fossero ancora vivi.
Secondo l’intesa di tregua mediata dagli Stati Uniti, Israele avrebbe liberato circa 250 prigionieri palestinesi, in cambio dei rilasci degli ostaggi israeliani. Le autorità carcerarie avrebbero già spostato detenuti nelle carceri di Ofer e Ketzi’ot in attesa delle istruzioni finali.
Il contesto in cui avviene la manifestazione è segnato da due anni di conflitto fra Israele e Hamas, con migliaia di vittime palestinesi, una vasta distruzione dell’enclave di Gaza e una pressione diplomatica internazionale affinché l’accordo sulla liberazione degli ostaggi si concretizzi.
Prossimamente è atteso un vertice a Sharm el-Sheikh, con la partecipazione di Trump e di altri leader regionali, per formalizzare la pace e siglare l’intesa definitiva sull’operazione ostaggi.
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