Roma, 24 giugno – “Sono arbitro da oltre vent’anni.” Con queste parole, Giovanni Zannola ha aperto una giornata destinata a restare nella memoria della città. Una giornata in cui il Campidoglio si è trasformato nel cuore pulsante di un evento ricco di emozione, orgoglio e significato. Zannola, tra i volti più autorevoli del futsal italiano, oggi è anche membro attivo delle commissioni Mobilità; Politiche sociali e Salute; Cultura, Politiche giovanili e Lavoro; Pari opportunità e della Commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione Tecnologica.
Ma oggi non era solo l’uomo delle istituzioni a parlare: era l’arbitro, il simbolo di un ruolo troppo spesso trascurato, ma essenziale. È lui che ha fortemente voluto questa manifestazione, e che ha dichiarato, con fierezza, che l’evento sarà da oggi un appuntamento fisso annuale, votato all’unanimità dal Consiglio Comunale. Una festa che, a partire dal prossimo anno, coinvolgerà anche gli arbitri di tutte le discipline sportive.
Un tributo a chi custodisce le regole
Questa prima edizione della manifestazione ha visto la partecipazione del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, del Presidente dell’AIA Antonio Zappi, del Vicepresidente Vicario Francesco Massini, oltre a numerose autorità istituzionali e sportive. Tutti uniti da un messaggio forte e condiviso: senza arbitri non c’è sport, e senza regole non c’è civiltà.
“Essere arbitro è una scelta che ti segna, ti educa e ti cambia. È una palestra di carattere, una scuola di vita,” ha detto Zannola, con voce commossa.
Antonio Zappi ha aggiunto con forza: “L’arbitro è colui che, mentre tutti guardano il pallone, pensa alle regole. È chi sceglie la discrezione invece del protagonismo. È chi garantisce giustizia ed equilibrio, anche quando sarebbe più facile voltarsi dall’altra parte.”
Nel suggestivo scenario della Sala della Protomoteca, affacciata sui Fori Imperiali, per un istante i busti si sono fatti da parte, lasciando spazio a nuovi eroi. Quei visi fieri e orgogliosi, i gladiatori di Roma, hanno preso simbolicamente il loro posto, ricevendo l’applauso che meritano.
I grandi protagonisti della giornata
Il premio “Figura dell’arbitro” ha celebrato alcune tra le personalità più rispettate del panorama arbitrale romano e nazionale:
Daniele Doveri, tra i più esperti e apprezzati, con oltre 162 gare in Serie A e la direzione della finale play-off di Serie B. La sua carriera, costellata da gare internazionali di rilievo, è un modello di serietà e dedizione.
Alessandro Giallatini, assistente internazionale, presenza costante nei più importanti palcoscenici italiani ed europei. Simbolo della qualità e dell’eccellenza della scuola arbitrale romana.
Maurizio Mariani, protagonista della recente finale di Coppa Italia, affiancato dall’assistente Alessandro Colarossi, che ha confermato il prestigio della nostra classe arbitrale.
Paolo Ricci, Presidente della Sezione di Ostia ed ex assistente di Serie A, figura chiave nella formazione di nuove generazioni di arbitri e punto di riferimento imprescindibile per il movimento.
Stefano Del Giovane, che ha diretto la sua ultima partita in Serie A nella sfida tra Roma e Milan, chiudendo con onore una carriera memorabile.
Roberto Fichera: il faro del futsal
Una menzione speciale è andata a Roberto Fichera, vice commissario del CAN 5, autentico pioniere del futsal. Con una carriera straordinaria culminata nel Mundialito in Brasile, dove è stato consacrato come primo arbitro italiano della disciplina, Fichera ha tracciato la strada per le future generazioni.
Insieme a lui, anche Andrea Seminara, ex arbitro nazionale di futsal, oggi membro della Commissione della Scuola Tecnica dell’AIA, che continua a contribuire con passione alla crescita del movimento.
Roma onora i suoi eroi silenziosi
Quella di ieri non è stata solo una celebrazione. È stata un atto di giustizia. Un tributo a chi lavora nell’ombra, spesso criticato, raramente elogiato, ma indispensabile per garantire il rispetto, l’equilibrio e l’integrità di ogni competizione.
Roma ha scelto di onorare i suoi “gladiatori moderni”, coloro che, armati di fischietto e senso del dovere, affrontano ogni gara con rigore, umiltà e passione.
La Città Eterna ha detto forte e chiaro: Viva gli arbitri. Viva lo sport. Viva Roma.