GENDER GAP

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Il termine “Gender gap” descrive una disparità persistente tra uomini e donne in svariati ambiti cruciali della vita quotidiana, con ripercussioni significative sulla salute, l’istruzione, il mondo del lavoro, l’accesso alle opportunità economiche e molto altro ancora. Questo divario non è solo una questione di equità, ma un freno allo sviluppo sociale ed economico globale.

Da oltre un decennio, il World Economic Forum (WEF) monitora attentamente questa disuguaglianza di genere, rappresentando una fonte autorevole per identificare i settori critici in cui le differenze tra uomini e donne tendono a radicarsi e consolidarsi. Il Gender Gap Index, pubblicato annualmente, classifica i paesi in base ai progressi compiuti verso la parità di genere, basandosi su quattro pilastri fondamentali: salute, istruzione, economia e politica.

Analizzando il solo indicatore della salute, il WEF considera fattori come l’aspettativa di vita e la diversa età media tra uomini e donne, ma anche l’effettiva possibilità di accedere a cure mediche di base e specialistiche. Allo stesso modo, per quanto riguarda l’istruzione, vengono valutati i tassi di scolarizzazione, l’obbligo formativo e la disponibilità di percorsi di istruzione superiore e alta formazione accessibili indipendentemente dal genere. In ambito politico, l’analisi spazia dal suffragio universale alla rappresentanza femminile nelle istituzioni e nei ruoli decisionali.

Sebbene il WEF prenda in considerazione molteplici fattori nel valutare il divario di genere nell’economia, come le opportunità imprenditoriali, l’avanzamento di carriera e il fenomeno del “soffitto di cristallo” (quegli ostacoli invisibili che impediscono alle donne di raggiungere posizioni apicali), l’attenzione si focalizza spesso sul gender pay gap, o divario salariale di genere. Questo si manifesta come la differenza retributiva tra uomini e donne, espressa comunemente come il numero di giorni aggiuntivi che le donne dovrebbero lavorare in un anno per guadagnare quanto i loro colleghi uomini, o più semplicemente come percentuale. Le statistiche rivelano un differenziale retributivo medio superiore al 5.5%, che può raggiungere picchi del 20%, soprattutto nel settore privato.

Numerosi studi evidenziano le radici profonde del gender pay gap. Alcune cause sono strettamente legate a stereotipi culturali radicati, che spesso attribuiscono alle donne un ruolo primario nella cura della casa e della famiglia, ostacolandone l’ascesa in carriere impegnative o verso posizioni di leadership. In altri casi, entrano in gioco fattori più tecnici, come la prevalenza di occupazioni “high touch” (lavoro manuale) tra le donne, generalmente meno retribuite rispetto a professioni qualificate a maggioranza maschile. Fortunatamente, i casi in cui la disparità salariale è direttamente collegata ad abusi, violenza o mobbing ai danni delle lavoratrici sono più rari.

Tuttavia, restano aperte importanti questioni riguardo agli effetti di questo divario salariale basato sul genere e alle strategie efficaci per superarlo. Uno studio australiano, seppur datato, suggeriva che una riduzione di un solo punto percentuale del gender pay gap avrebbe potuto incrementare il PIL pro capite di oltre 250 dollari. Ricerche più recenti negli Stati Uniti hanno stimato una potenziale crescita economica del 3-4% in caso di chiusura del divario salariale tra laureate. Per dare un’idea della situazione italiana, Save The Children, nello studio “Le Equilibriste. Maternità in Italia”, ha calcolato un divario retributivo annuo lordo tra uomini e donne di quasi tredici punti percentuali. Oltre agli impatti economici tangibili, il gender pay gap incide anche su aspetti più “soft”, ma cruciali, come il senso di soddisfazione e sicurezza percepito dalle donne e lo sviluppo di una cultura aziendale realmente inclusiva e all’avanguardia.

Superare il gender gap, in tutte le sue manifestazioni, non è solo un imperativo etico, ma una necessità per costruire società più giuste, inclusive e prospere. Comprendere le sue molteplici dimensioni e le sue complesse cause è il primo passo fondamentale per intraprendere azioni concrete e mirate verso una reale parità di genere.