Cold case italiani: il fascino e la sfida di riaprire vecchi omicidi



Il DNA come prova regina: la scienza che parla, ma non sempre dice tutto


Riaprire un vecchio omicidio non è solo un atto investigativo. È una sfida contro il tempo, contro l’oblio e contro l’idea che la verità possa davvero morire. Ogni volta che un fascicolo polveroso torna sul tavolo di un magistrato, ogni volta che un frammento di DNA viene analizzato dopo decenni, c’è una speranza che rinasce — ma anche una consapevolezza: la scienza non è infallibile.

Il DNA è spesso chiamato la “prova regina”, ma io credo che vada trattato con rispetto… non con cieca devozione. Come ho detto più volte nei miei interventi: «Il DNA è potente, ma può ingannare se non si guarda al contesto. Una traccia da sola non racconta una storia completa.»

Pensiamo, ad esempio, al caso di Yara Gambirasio: le tracce genetiche hanno permesso di identificare l’assassino dopo anni, ma senza un’attenta analisi investigativa e la ricostruzione dei movimenti, quei dati da soli non sarebbero stati sufficienti. Oppure il caso di Chiara Poggi, dove il DNA ha supportato, ma non risolto da solo, i dubbi iniziali. Come ho ricordato durante una trasmissione: «Il DNA non spiega il movente, non restituisce emozioni e paura. Serve sempre l’intuito umano insieme alla scienza.»

Ogni cold case ha una storia unica, fatta di prove scientifiche, testimonianze e intuizione investigativa. Nei casi in cui il DNA è degradato o presente in quantità minima, la tecnologia moderna permette solo di ottenere profili parziali: eppure, anche un piccolo frammento può cambiare il corso di un’indagine, se interpretato correttamente.

Nei miei interventi in TV ho spesso sottolineato: «I cold case italiani ci insegnano che la giustizia non nasce solo nei laboratori, ma nel rispetto e nella memoria di chi non può più parlare.» La scienza, da sola, non basta. La prova regina non è solo genetica: è la capacità di ascoltare, analizzare e comprendere, anche davanti al silenzio e al tempo passato.

Ecco perché i cold case continuano ad affascinare: non sono solo misteri da risolvere, ma storie umane che chiedono attenzione, rigore e sensibilità. Solo così la giustizia può davvero dirsi completa

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