Urne aperte in Toscana per una delle consultazioni regionali più attese dell’anno. Dalle 7:00 di questa mattina, oltre tre milioni di cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione e i consiglieri che comporranno l’Assemblea toscana. I seggi resteranno aperti fino alle 23:00 di oggi e riapriranno domani dalle 7:00 alle 15:00, prima dell’inizio dello scrutinio previsto immediatamente dopo la chiusura delle urne.
La contesa elettorale vede in campo tre principali candidati: Eugenio Giani, sostenuto dal centrosinistra e in corsa per la riconferma; Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e volto del centrodestra; e Antonella Bundu, candidata della coalizione di sinistra “Toscana rossa”.
Il voto di oggi rappresenta un test politico importante non solo per la Toscana, ma anche per gli equilibri nazionali: il centrosinistra mira a consolidare la propria storica roccaforte, mentre il centrodestra punta a un risultato simbolicamente decisivo per rafforzare la propria presenza nelle regioni del Centro Italia.
Come previsto dalla legge elettorale regionale, se nessun candidato raggiungerà il 40% dei voti validi, si tornerà alle urne tra due settimane per un ballottaggio tra i due più votati. È una particolarità che distingue la Toscana da molte altre regioni, dove il sistema elettorale assegna la vittoria al primo arrivato.
Lo spoglio sarà gestito dal Ministero dell’Interno e i risultati aggiornati saranno visibili in tempo reale sulla piattaforma ufficiale “Eligendo”. Tuttavia, la proclamazione ufficiale del vincitore avverrà solo dopo la verifica dei verbali e la successiva conferma da parte della Corte d’Appello.
L’affluenza sarà uno degli indicatori chiave di questa tornata. Dopo anni di crescente disaffezione verso la politica, la partecipazione al voto in Toscana sarà osservata con particolare attenzione: un’alta affluenza potrebbe favorire il centrosinistra, mentre un calo dei votanti potrebbe avvantaggiare le forze di opposizione.
In un contesto nazionale in evoluzione, la sfida toscana si presenta come una cartina di tornasole della fiducia degli elettori nei partiti tradizionali e della loro capacità di offrire risposte concrete ai bisogni del territorio, tra transizione ecologica, sanità e sviluppo economico.

